giovedì 4 ottobre 2007

Come se io sia l'emblema...tabulati e Gozzini

Ho chiesto di sapere, nel post precedente, i vostri pensieri sulla legge Gozzini e sono pronto a discuterne insieme a voi. Aggiungo che mi piacerebbe anche conoscere le vostre impressioni sull'acquisizione di tabulati telefonici, sul diritto alla privacy e sull'esistenza di una sorta di Grande Fratello che ci spia fin dentro i cellulari.
Detto questo vorrei anche scusarmi con i puristi della lingua italiana per aver scritto "Come se io sia l'emblema del Male" al posto di "Come se io fossi", spiegando che per come era stata costruita la frase, e cioè come in una conversazione diretta, la cosa non mi sembrava così grave. In fondo il blog con i suoi post e i suoi commenti è paragonabile al linguaggio parlato. E certe libertà parlando mi sembra siano consentite. Non sto certo scrivendo un romanzo qui sopra. Mi fa piacere comunque che dagli insulti alcuni di voi siano passati alla critica letteraria e, da buon beneventano, dico: vuoi vedere che con il mio blog riesco a diventare anche oggetto del premio Strega?

38 commenti:

Unknown ha detto...

Salve Sig. Ministro, trovo il Suo blog molto interessante soprattutto perchè lascia la possibilità ai visitatori di commentare. Secondo me Lei non è affatto il male dell'Italia, ma va detto che non trovo nella classe politica molte note positive, anzi. E in questa classe si trova anche Lei. A mio avviso qualcosa di buono è stato fatto da Lei in qualità di Ministo di Grazia e Giustizia, ma devo riscontrare errori grossi e grossolani che possono essere interpretati dalla massa (soprattutto se ben informata come accade sempre più spesso) anche come atti in malafede. Io non vorrei crederci, ma mi sento costretto dall'evidenza. Lei non ha più credibilità agli occhi della gente, in particolar modo dei giovani che sanno come usare internet, e non mi meraviglio se nascono blog contro di Lei perchè se gli anziani sapessero usare internet stia sicuro che lo farebbero pure loro.
un'ultima cosa: Lei scrive che è contento e ringrazia per i commenti positivi... ma io trovo numero 2 commenti in tutto il blog.
La ringrazio dell'attenzione prestatami.

Luca Vignaroli

Unknown ha detto...

La Gozzini va bene, ma deve essere ben applicata dai magistrati. Non si può dare la semilibertà ad un brigatista con 6 ergastoli che ha ucciso un poliziotto alle spalle e l'ha finito con un colpo alla nuca e non si è mai dissociato dal suo comportamento e dalle sue ideologie. Si può invece dare ad un povero cristo che in un momento di depressione fa un gesto anche grave ma del quale si pente sinceramente. Come sempre le leggi camminano sulle gambe degli uomini ..... uomini camminate dritti e non fatevi comandare dalla partigianeria e dalle ideologie! specialmente Voi, magistrati e politici, che avete nelle vostre mani il presente ed il futuro dei cittadini. Pensate solo al bene comune e non al vostro ego.

Jack ha detto...

Un commento rapido rapido: la Legge Gozzini ha legittimità in un paese utopico che non ha riscontri in nessuna nazione. In Italia serve molto, molto più rigore. Se qualcuno ruba una macchina non va neanche in galera: ma sapete che significa il furto di un'auto, magari comprata a rate e di seconda mano, per una famiglia monoreddito? Una disgrazia che compromette l'economia della faiglia per anni! E così via discorrendo per tutti i reati di criminalità comune. La teoria secondo la quale la riabilitazine di anche un solo delinquente valga centinaia di crimini commessi da recidivi lasciati in libertà è una puttanata mostruosa. Saluti

veha ha detto...

Io non sono concettualmente contro la legge gozzini. La trovo una conquista della civiltà.
Ma attenzione, parlare di civiltà non significa stare dalla parte del lassismo, del menefreghismo, del "garantismo".
Senatore quello che io mi domando da sempre è come sia possibile che voi politici siate così distanti dalle esigenze della gente in tema di legalità.
Io ho l'impressione che non vi rendiate conto che ciò che rende invivibile la nostra società sia la piccola criminalità. Piccola criminalità fatta di scippi, risse, aggressioni, estorsioni, molestie sessuali.
Non mi interessa se la Franzoni sia dentro o fuori, non mi interessa se Tanzi sia dentro o fuori, non mi interessa che chi abbia ucciso per un raptus si faccia 40 anni in galera. Per me può uscire anche dopo 5 anni, non crea allarme sociale, non mi da fastidio, non mi danneggia.
A me interessa poter parcheggiare senza dover ogni volta pagare l'obolo, mi interessa poter camminare la note per strada senza essere aggredito, mi interessa poter aprirmi un negozio senza essere intimidito o pestato, mi interessa che la mia fidanzata possa andare in giro anche da sola senza paura, mi interessa poter attraversare la strada senza che qualcuno con patente ritirata 4-5 volte mi investa ubriaco.
Mi interessa che non siamo più sommersi da frotte di albanesi, rumeni ecc ecc che ci aggrediscono, che rubano nelle nostre case, che violentano le nostre donne.
Ecco signor Senatore, cosa interessa a me, cittadino qualunque. Non la Gozzini, ma il pugno duro contro la piccola delinquenza, i piccoli reati, quelli che mi creano disagio nella vita di tutti i giorni.
Non si scandalizzi quindi, se non vi credo più, quando le uniche risposte che ho visto sono state l'indulto e l'ammorbidimento della legislazione sull'immigrazione

Luigi ha detto...

Non sono un estimatore particolare di Mastella, ma non voglio neppure essere un suo detrattore a tutti i costi. Il Ministro della Giustizia è un politico di lungo corso, ma la cosa, da sola, non può essere una colpa. Raccoglie oltre 500.000 voti in gran parte concentrati nella Campania tra le Province di Benevento, Avellino e Napoli. Questo significa, contrariamente a quanti sostengono del distacco tra la gente e la Politica nel caso di Mastella, che invece il Ministro è molto radicato nel suo territorio. Può piacere o meno, ma questa è la realtà, così reale da permettere a Mastella di essere spesso l’ago della bilancia e contare dentro il centro-sinistra nonostante l’uno virgola percento dei voti. Certo che per il suo “collegio elettorale” dovrà concretizzare alcuni risultati, ma quale politico non lo fa per l’elettorato di riferimento (sto parlando ovviamente in un contesto di legalità)? Certo che nello scambio qualcosa di non cristallino si potrà trovare, ma siamo così ingenui da pensare che nella vita e in politica siano in molti a fare meglio di lui (sempre in un contesto di legalità perché, in caso contrario, tutti andremmo perseguiti)? Certo lo vediamo spesso in televisione, ma vogliamo contare le decine di politici, giornalisti o semplici chiacchieroni che vediamo tutti i santi giorni sul piccolo schermo?

Ultimamente ha preso un aereo di Stato per seguire il Gran premio di Monza, con lui c’era anche uno dei figli, ma c’erano anche Rutelli e Signora. Ad un certo punto questi ultimi sono spariti dalle cronache. Mi si dice:”Rutelli, a differenza di Mastella, era in missione ufficiale”. Ma allora, dico io, Rutelli l’aereo lo avrebbe comunque utilizzato, i 7.000 e rotti litri di benzina, comunque li avremmo consumati senza poterli dare alla Polizia rimasta senza benzina. O pensiamo che Rutelli e Signora, senza Mastella, sarebbero andati a Monza in bicicletta?

Qualcosa non mi torna.

Il 18 giugno scorso diventa pubblica l’inchiesta Why not del pm di Catanzaro Luigi de Magistris. A luglio, il sito di Panorama rivela che tra gli indagati c’è anche Romano Prodi. Il 26 luglio arrivano a Catanzaro gli Ispettori di Mastella, dopo una serie di polemiche sulle inchieste. Ad agosto, de Magistris parla di emergenza democratica per le collusioni tra potere politico ed affaristico e di effetto intimidatorio delle ispezioni. Nel giro di qualche giorno rimane solo l’effetto intimidatorio delle ispezioni. Mastella diventa il bersaglio della stampa e della televisione. Dovunque vada lo massacrano (indecente la trasmissione di Floris). Tutti, ma proprio tutti, si dimenticano di Prodi e delle collusioni tra il potere politico ed affaristico che tra ledue, in tutta buona fede, mi sembra la cosa più grave. Immagino solo cosa sarebbe successo se Panorama avesse inserito tra gli indagati Berlusconi e non Prodi. Premesso che l’inchiesta non è alla conclusione, e che nessuno dovrebbe giudicare nessuno a inchiesta in corso, possibile che nella ridda di ipotesi fatte a nessuno venga in mente che Mastella possa aver voluto difendere i santissimi di Prodi?

Qualcosa non mi torna.

L’espresso pubblica un elenco infinito di Politici e non che hanno potuto godere di forti agevolazioni nell’acquisto di appartamenti, di proprietà di vari enti pubblici, a prezzi stracciati. Di tutto l’elenco rimane solo Mastella.

Qualcosa non mi torna.

Mastella sta diventando il capro espiatorio di questa ondata di antipolitica; nessuno nel centro-sinistra lo difende veramente, anzi: tutti lo hanno eletto a parafulmine di una situazione ad alto rischio soprattutto per il Governo e per il centro-sinistra. Anche l’indulto, voluto dal Centro-sinistra, diventa di esclusiva paternità del Ministro. “Caro Mastella – sembrano dire nel centro-sinistra - hai voluto la poltrona di Ministro? Hai voluto essere l’ago della bilancia con i tuoi miseri voti? Beccati la legnata. In fondo - ed è questo il punto - non sei mai stato veramente uno dei nostri”.
Via libera, allora, ai vari Santoro, Travaglio, Floris, Crozza, ai vari giornali di partito o di governo.
Mastella, la stanno sacrificando!
Veda Lei.
Luigi Gastoldi - Bergamo

encefalogramma ha detto...

Secondo me le intercettazioni ai politici sono sacrosante, poiche' una classe politica corrotta come quella italiana va tenuta costantemente sotto controllo da polizia, guardia di finanza e magistratura.
Cordiali saluti,
-Francesco Stablum

basta ha detto...

parlo da operatrice di call center out bound spero io personalmente che questa legge sulla privacy di non poter più telefonare a casa della gente si possa fare anche perchè io lo faccio solo x lavoro e no perchè a me piace rompere le scatole ma purtroppo qui si parla e non si conclude mai niente come al solito spero che si possa diventare x noi operatori tutti in bound quindi se vogliono un prodotto che ci chiamino e no che ci debbano mandare a quel paese chi non ci conosce e non sà che io non ho soldi e devo lavorare x forza al call center perchè nella mia città non cè lavoro di nulla e non pagano e non assicurano perchè non ci sono soldi e non abbiamo un futuro

Unknown ha detto...

Gentile Ministro,
in questo paese si sta perdendo il senso della decenza: non so per quale motivo la televisione pubblica debba ridurre l'informazione politica al livello della contumelia e dell'insulto (forse sulla scorta del progressivo imbecerimento di tutta la televisione). A mio avviso purtroppo è il prezzo che si deve pagare alla pervicace volontà di dare spazi mediatici a giornalisti che ritengono che il sale della democrazia sia il vaffanculo strillato da guitti arringatori di piazze urlanti (ricostruite tali e quali, ahimè, negli studi della tv pubblica). E che la critica politica debba confondersi con la denigrazione e il linciaggio personale di coloro che in base ad una legittima investitura popolare rivestono cariche e responsabilità pubbliche.
Detto questo, vorrei riportare una discussione che ha come interlocutore un ministro guardasigilli su binari più consoni alle delicate responsabilità che quotidianamente lei è chiamato ad affrontare.
E devo dire che ritengo le principale misure prese durante il suo ministero del tutto ponderate e condivisibili.
In primo luogo l'indulto, tacciato di essere un colpo di spugna da una cultura forcaiola e cripto fascista che sembra farsi avanti in questo sfortunato paese (poco avvezzo alla democrazia): ricordo solo che un celebre sociologo indicava quale parametro essenziale per misurare il tasso di civiltà di un Paese il modo in cui lo Stato tratta i c.d. "ultimi": con l'indulto a costoro si è data un'altra possibilità..se poi succede che qualcuno esce e delinque non è certo colpa del ministro della giustizia..sono gli inevitabili prezzi che si pagano per il coraggio di scelte politiche purtroppo spesso impopolari.
In secondo luogo l'ordinamento giudiziario: riforma equilibrata e razionale, che sembra voltar pagina su una delicata stagione di conflitto latente tra poteri dello stato (quello politico e la magistratura).
Ho anche avuto modo di ascoltarla mentre illustrava la riforma (in modo molto puntuale e preciso per un non tecnico) in un aula universitaria dinnanzi agli studenti romani, in una sede in cui con gli addetti ai lavori si discuteva con pacatezza dei problemi della giustizia.
Spero che ci siano più occasioni di questo tipo anche in televisione, ma purtroppo credo che di questi tempi la mia sia una pia illusione.
Cordiali saluti,
un uditore giudiziario.

pablo ha detto...

penso che la legge Gozzini sia utile per la riabilitazione sociale di chi è stato in carcere. il beneficio della non-menzione può essere un arma a doppio taglio perchè potrebbe essere sfruttata per riabilitare delinquenti, quindi è un aspetto molto delicato.
per quanto riguarda il controllo delle telecomunicazioni non credo che sia uno scandalo stare col fiato sul collo di sospetti criminali. ma è vergognoso la speculazione sulla vita privata delle persone per demolirne la dignità e l'immagine pubblica sfruttando i media.
saluti e buon lavoro

Danx ha detto...

Io credo che ormai siamo già totalmente spiati e meno ci pensiamo meglio è.
Col bancomat, le Sim card, le carte ricaricabili delle tv a pagamento, i caselli autostradali, le connessioni ad internet, i tabulati telefonici.
Anche se scappiamo nei boschi, nei monti, col satellite ci trovano.
Non c'è scampo.
Meglio non pensarci, ma, se si è in Parlamento, azionarsi contro chi vuole distruggere le vigenti leggy sulla Pricavy.
Grazie!

iaia ha detto...

Concordo con eventuali differenze tra linguaggio parlato e lingua scritta ma ...! Infatti, da tempo propongo sui vari forum un test culturale al quale sottoporre almeno i candidati al Parlamento. Così come sottoponiamo i nostri ragazzi ai test (truccati) per l'ammissione alle Università, andrebbero sottopsti i nostri rappresentanti nelle istituzioni. Materie suggerite: italiano e storia indispensabili, nozioni di diritto costituzionale ed amministrativo almeno ed anche qualche domanda di cultura generale! Cosa ne pensa?

gobbopugliese ha detto...

Pregiatissimo Senatore, sono un giovane avvocato pugliese ( ostuni br) iscritto presso l'ordine degli avvocati di brindisi.
Le scrivo per manifestarLe tutta la mia solidarietà ed il mio incondizionato appoggio per la battaglia intrapresa contro il sistema di connivenza stampa-magistratura.
Da studioso del diritto costituzionale ( sono specialista in scienze delle autonomie costituzionali) non posso che rallegrarmi per l'azione intrapresa da Lei nei confronti di quei magistrati che forniscono notizie coperte dal segreto istruttorio ai giornalisti al fine di colpire mediaticamente il nemico di turno.
Un ministro di grazia e giustizia ha il dovere costituzionale di promuovere l'azione qualora venga sollecitato con circostanziati esposti.
Da cittadino italiano esprimo sentite doglianze per quanto accade in ITALIA.
La Carta Costituzionale tutela soprattutto L'UOMO e qualsiasi interferenza illeggittima nella sfera di ciascuno di noi rappresenta un delitto nei confronti di quei valori e principi tanto cari ai nostri padri della costituente.
E' mai possibile che nessuno provi fastidio o meglio ribrezzo difronte alla pubblicazione selvaggia di intercettazioni telefoniche coperte dal segreto istruttorio ?????
E' mai possibile dimenticare che l'ITALIA è uno stato di diritto nel quale tutti noi siamo sottoposti alla legge?? E quando dico tutti comprendo, ovviamente, anche i magistrati.
Ben vengano i ministri come Lei che finalmente ricordano a tutti che in ITALIA esiste la Carta Costiuzionale Italiana.
Come non ricordare, infine, quello che è accaduto nell'estate 2006??
Calciopoli è stata l'esempio lampante di quanto potere possano esercitare le procure quando stringono alleanze con le redazioni dei giornali.
I soggetti implicati in quei procedimenti furono sbattuti in prima pagina con la divulgazione di intercettazioni coperte dal segreto istruttorio. Furono tacciati come delinquenti incalliti e fatti fuori con un processo farsa dalla giustizia sportiva. Il tutto avvenne con l'utilizzo di materiale probatorio fornito dalle procure prima ai giornali e poi agli organi di giustizia sportiva.
I giornali che più di tutti posero in atto una campagna mediatica vergognosa furono L'ESPRESSO, REPUBBLICA E LA GAZZETTA DELLO SPORT.
Come vede Ministro, i soliti noti......L'Espresso , nel mese di agosto, ha pubblicato un intervista al Procuratore di Napoli, il quale parla dei procedimenti con una libertà che non credevo potesse essere riconosciuta ai magistrati . Ma soprattutto da per scontato, nell'intervista, l'esisto dell'udienza preliminare fissando già la data dell'inizio del processo.
In un paese civile tutto ciò non dovrebbe accadere.......ma purtroppo accade.
Noi cittadini indignati nei forum di interesse calcistico non abbiamo dimenticato nulla e quindi abbiamo appreso con somma gioia le iniziative del Ministro Mastella.
Se vuole può venire a visitare alcuni nostri forum ( www.vecchiasignora.com / www.giulemanidallajuve.com) così potrà verificare che non tutti i cittadini italiani credono ai populisti e forcaioli. Ci sono ancora cittadini che credono nella giustizia e nel rispetto delle regole democratiche.
Le porgo i miei Distinti Saluti.
Avv. Antonio Molentino .

INFACT ha detto...

HO SPESSO AVUTO GIUDIZI SEVERI LEGGENDO IL TUO BLOG, MA QUESTO POST MI PIACE E RISPONDO COSI':
AMO LA MIA PRIVACY, MA SONO FAVOREVOLE ALLE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE PER FARE EMERGERE L'EVASIONE FISCALE.
HO VOTATO CENTRO-SINISTRA PERCHE' IN CAMPAGNA ELETTORALE SI ERA DETTO CHE L'AVRESTE FATTO.
UNA FORMA CHE E' STATA ADOTTATA E' QUELLA DI PAGARE CON ASSEGNO O BANCOMAT IL MIO AVVOCATO. BASTA SEMPLICEMENTE PAGARLO IN CONTANTI E L'EVASIONE E' FATTA.. POI CI DEVE ESSERE IL MODO DI FAR RECUPERARE UN PO' D'IVA ANCHE A CHI E' LAVORATORE DIPENDENTE NON SOLO A CHI HA UN'ATTIVITA', ALTRIMENTI NESSUNO CHIEDE LA FATTURA.
FATE UNA VERIFICA: GLI ASSEGNI CON LA DICITURA "A ME STESSO" IL 99 % DELLE VOLTE SONO PAGAMENTI SENZA FATTURA O RICEVUTA E QUINDI IN NERO! CHI HA BISOGNO DI SOLDI IN CONTANTI VA AL BANCOMAT NON SI FIRMA UN ASSEGNO A SE STESSO..

Francesco Contestabile ha detto...

Sig. Ministro,

mi scuso per aver dubitato sulla sua volontà di visualizzare i commenti.
Vedo che perdura nella sua decisione di scremare uno per uno i commenti, sacrificando ore di necessario riposo. Mi dispiace doverle dire che sbaglia a procurarsi un danno, ma pare non intende venir meno alla sua decisione, quindi non insisterò oltre.

Ci tenevo solamente a scusarmi per aver dubitato della sua buona fede.

Approfitto per dichiararle la mia delusione per la caduta di stile nella parata del columbus day.

Pace.

Unknown ha detto...

vista o rivista in Italia ci vuole solo una cosa LA CERTEZZA DELLA PENA SENZA NE SCONTI NE NIENTE ALTRO.
Finche non si capirà questo è inutile parlare

Autore ha detto...

Ha chiesto di sapere...
Sono convinto che molti le hanno dato dei pareri, ma se non sblocca i commenti nessuno li vedrà non crede?

Personalmente, il Grande Fratello è già una realtà, anche prima della intercettazioni telefoniche.
Carte di credito, bancomat, navigazioni su internet, posta eletronica... tutto è tracciato.
Dipende dall'uso che se ne vuole fare.

Personalmente, non avendo mai corrotto nessuno nè tentato affari illeciti, non temo intercettazioni di sorta.

Nick ha detto...

ah...letto il post sul filtro ai commenti...
io sono NICOLA, la mail la può vedere.
non mi nascondo dietro nulla.

Unknown ha detto...

Innanzitutto vorrei presentarmi, perchè lasciare commenti senza neanche presentarsi non mi piace.
Mi chiamo Valerio e sono un lavoratore dipendente di 20 anni di Roma.
Diritto alla privacy e tabulati telefonici: l'argomento è decisamente molto interessante, io penso che se da una parte è vero che un controllo troppo oppressivo da parte delle istituzioni sulle nostre abitudini sia controproducente (innescamento di un'ostilità, di una contrapposizione da parte dei cittaidni, che vedono le istituzioni come "ficcanaso"), dall'altra penso, anzi mi accorgo con rammarico, che invece nella società di oggi tutto ciò è purtroppo necessario.
Siamo "civilizzati", non siamo più gli uomini delle caverne, ma tuttavia non siamo ancora capaci di gestirci da soli per ciò che riguarda le attività scorrette.
Non possediamo (o almeno non tutti, come testimoniano i recenti fatti di cronaca), una sufficiente coscienza che ci permetta di evitare azioni scorrette.
E allora forse, una voce che si alza contro tutte le altre che criticano i mezzi oppressivi di controllo sui cittadini, forse questa voce può fornire uno spunto di riflessione.
Ci sarebbe certamente da discutere se attualmente il sistema utilizzato è corretto (a parere mio dovrebbe essere migliorato), ma per parlare di ciò bisognerebbe aprire post a parte.
Spero solo che questo commento non susciti reazioni eccessivamente critiche che non permettano uno scambio di idee e che anzi riceva commenti su cui discutere.

Roberto B. ha detto...

BuonGiorno Ministro, sono uno dei milioni di titolare di partita iva (ditta individuale) e pure bamboccione! Mi piacerebbe davvero una volta poter intervenire in qualche trasmissione televisiva per fare alcune domande scomode ai vari ministri di questo governo. Perchè io devo sborsare il 50% (a volte anche di più) del mio m isero guadagno per uno Stato che mangia soldi a tradimento? Perchè il ministro Padoa Schioppa non prova per qualche mese a campare con 1200 euro al mese pagandosi l'affitto, magari stando senza moglie ne badante ne cameriera a fare i lavori di casa e sgobbando fino a sera? Perchè invece di uscire con certe fesserie non le prova certe situazioni?? Un ministro serio si sarebbe prima di tutto scusato (come minimo!!) e poi avrebbe provato a vivere certe situazioni. Voi dite di essere un governo vicino alla gente? Mi viene da ridere...
Pensi che, tornando al mio lavoro, ogni volta che emetto una sacrosanta fattura (pago le tasse dalla prima all'ultima!) vedo sempre il 50% prendere il volo e ogni volta che devo preparare i prezzi mi tocca sparare alto proprio per portarmi a casa due euro di più a scapito del povero cliente! Le pare corretto?
Per concludere: non le sembra ragionevole togliere qualche imposta fiscale alle aziende per rilanciare l'economia? Non crede che eliminando alcune tasse inutili i titolari possono mettere in busta paga agli operai qualche euro in più al mese? E' proprio così strano quello che dico? Pensi che ho fatto il calcolo un giorno che se doveste dimezzare per un anno il vostro stipendio (che resterebbe comunque alto) salta fuori una finanziaria...lo sapeva?

Saluti.

Roberto Berardi.

Unknown ha detto...

salve Sen e Ministro Mastella.
dichiaro subito che sono distante dalle sue idee , anche se ho votato per il centro-sinistra alle ultime elezioni, ma voglio mostrarle tutta la mia solidarietà per i continui attacchi che da ogni parte arrivano alla sua persona. Sono atti e gesti ignobili frutto di una bieca ideologia che finisce per celare ogni aspetto di una persona senza possibiltà alcune di difesa. Ogni suo legittimo tentativo di spiegare come sono andati i fatti viene preso come una mistificazione.
riprendendo una frase di Oscar luigi Scalfaro "io non ci sto", alle gogne mediatiche, ai processi sommari e ad i capri espiatori.
la ringrazia per il tempo dedicatomi e la saluto caldamente.

Unknown ha detto...

Per quanto riguarda l'acquisizione di tabulati telefonici, penso sia un modo molto valido per portare avanti in maniera efficace certe indagini. Penso non debbano esistere paletti per intecettazioni telefoniche che riguardano indagini, daltronde chi non ha scheletri nell'armadio non dovrebbe nemmeno avere nessun problema a far conoscere alla magistratura le proprie intecettazioni. Esistono già troppi paletti che rallentano le indagini, se aggiungessimo anche paletti sulle intercettazioni ciò non farebbe altro che appesantire ancora di più i processi.
Daniele

Unknown ha detto...

La legge Gozzini è una pura conquista di civiltà. Non si azzardi a toccarla! Giulia

gianvito ha detto...

egregio Sen. Mastella, sono un cittadino italiano come altri che ha un reddito medio e che nn ha per niente voglia in questa sede di attaccare, insultare o inneggiare un "VAFF..." contro di lei. Pochi danno l'occasione di scrivere in modo cos� facile a un Senatore eper questo la ringrazio. Detto ci� per� vorrei portare la Sua attenzione sulla questione privacy e acquisizione di tabulati telefonici. L'apparecchio telefonico o cellulare serve in primis per la comunicazione a distanza e da che mondo � mondo nn � possibile che io venga intercettato o addirittura spiato per i miei appuntamenti o addirittura per le mie questioni personali. in questo modo e personalmente mi � capitato, si va a dar sfogo alla famosa frase "ne parliamo di persona non al cellulare". personalmente mi � capitato eccome di enunciare quest'ultima. dico ci� perch� cos� si viola un principio che � quello della privacy, per me inviolabile diritto umano. ma forse pi� grave � Egr. Sen. come si possa assistere a episodi di fuoriuscita di informazioni dalle aule di tribunale, come � possibile che queste ultime possano poi essere vendute ai giornali che ne fanno una insalata di informazioni e accuse distorte e illegali. sbaglio o la fuoriuscita di informazioni da un indagine riservata � un atto illegale? per quanto riguarda i puristi della lingua italiana, bhe non si preoccupi Sen. il suo collega Di Pietro parla in dialetto in trasmissioni televisive. Tre consigli Vorrei dare a lei Senatore: il primo � quello di avvicinare di pi� la politica al cittadino, credetemi ne abbiamo bisogno. Il secondo � quello di fare contare di pi� la nostra voce tramite le elezioni... non siamo degli ignoranti, possiamo esprimere i nostri giudizi critici sul riclassificatore, per esempio, che altro non � che un inceneritore. possiamo esprimerci benissimo da soli sui Pacs, sulle forme alternative di energia o sulla istruzione. e il terzo consiglio che le Vorrei dare Senatore � quello di non farsi influenzare dai suoi superiori, sulle sue decisioni di Ministro, per il semplice fatto che come lei ha visto viene attaccato, diffamato e schernito Lei in prima persona senza ricevere nemmeno l'appoggio dei suoi colleghi.

La Ringrazio Per L'attenzione Rivoltami e Colgo L'occasione per porgerLe Distinti Saluti

mic ha detto...

Gentile sign. Mastella,
le scrivo da non esperto di diritto.
Per quanto rigurda la legge Gozzini
mi sembra di avere capito che ha una doppia utilità. Sia dal punto di vista
del sovraffolamento delle carceri, che
dal punto di vista del processo rieducativo del detentuto, che dovrebbe essere punto centrale del funzionamento del sistema penitenziario. Inoltre sembra che siano già presenti delle norme che regolano l'applicabilità per i reati più gravi.
Ho inoltre in questi giorni ascoltato le parole di un adetto ai lavori e che ha pubblicato un libro sulla situazione allarmante italiana del giustizia e sul diritto alla pena. Mi chiedevo quali sono i suoi intenti per intervenire su questioni fondamentali come:
1 l'accelerazione dei processi
2 l'attribuzione di pene conformi ai crimini (cosa fare sul falso in bilancio che implica una pena di soli 4 anni e quindi una prescrizione in relazione a questa, reati finanziari, corruzione..)
3 per le prescrizioni che non permettono più l'applicazione della condanna
4 il sovraffolamento delle carceri
(l'indulto poteva essere una soluzione momentanea anche se magari non doveva essere applicato ai reati di una certa gravbità).. proponiamo la costruzione di nuove carceri e la restrutturazione dei vecchi? magari utilizzando parte delle vecchie caserme che dovrebbere essere utilizzate per nuovi alloggi popolari e future carceri..
la ringrazio per le eventuali risposte che piano piano vorrà concedrmi..
cordiali saluti

Max ha detto...

Caro Ministro,

É difficile rispondere al Suo invito, specie per chi, come il sottoscritto, non ha dimestichezza con il mondo della Giustizia o quello delle carceri.

Credo che per esprimere un opinione che non sia solo frutto dell'emotivitá (magari legata a recenti episodi di cronaca) occorra conoscere i dati relativi al successo, o meno, delle misure indicate dalla legge in questione; valutare, ad esempio, l'indice di successo del programma di reinserzione, la funzionalitá delle misure alternative al carcere, la competenza di opera "sul campo".

Forse proprio quest'ultimo punto é quello che puó provocare la maggior perplessitá; la componente umana, infatti, appare come uno dei fattori predominanti nell'appliazione della legge Gozzini: il comportamento del detenuto, il giudizio espresso dagli organi competenti, la capacitá di adattamento dell'ex-recluso, etc.

Tuttavia, mi sembra che la legge non possa essere fatta oggetto di critiche: si tratta di una norma "umana", tesa al recupero del detenuto. E questo, oltre alla sicurezza della societá, deve essere il centro delle nostre attenzioni. Concedere ulteriori possibilitá a chi sconta una pena mi sembra fuori discussione; ma anche inasprire le attuali pene credo non causerebbe miglioramenti sostanziali. Da questo punto di vista abbiamo constantemente a portata di mano l'esempio che proviene dagli Stati Uniti: se punizioni piú severe portassero a societá piú sicure, gli stati ove vige la pena di morte dovrebbero essere delle "isole di felicitá". Purtroppo cosí non é.

Per concludere: piú che ridiscutere la legge Gozzini credo sarebbe meglio analizzare le condizioni nelle quali operano gli organismi atti a far applicare e rispettare le norme contenute nel Codice Penale, puntando, quindi, ad una ottimizzazione delle attuali risorse.

Roby ha detto...

Non ritengo sia una cattiva legge...anzi. Purtroppo non è assolutamente rispettata. Nella legge Gozzini si parla di un carcere che dovrebbe rieducare per un reinserimento nella società. La legge si basa sul fatto che vi siano carceri sufficienti...e qui sta il problema, purtroppo. Se vi fossero state abbastanza carceri per il numero di carcerati non sarebbero sorti problemi di sovraffollamento e scarcerazioni preventive facili. Per ottenere scarcerazioni anticipate si deve passare l'ok del direttore del penitenziario e di una commissione che dovrebbe verificare il processo di rieducazione del detenuto. Ma viene effettivamente fatto?
Altra cosa: penso sia corretto dare un'altra occasione a chi è stato condannato all'ergastolo, ma vi devono essere dei presupposti molto precisi e forti. Ad esempio il detenuto deve essersi pentito e deve aver collaborato con le forze dell'ordine. Inoltre, al scarcerato anticipatamente e poi nuovamente colpevole di altri reati (anche il semplice rubare una mela), non deve essere più concesso alcun privilegio.
Cordiali saluti.
Roberto Mioni

serpico ha detto...

Concordo in linea di massima, ma vorrei precisare : è il percorso dell'affidamento in prova che deve essere maggiormente supportato per meglio reinserire nel ciclo produttivo e indi in società il soggetto che avrà pur sbagliato ma è sempre un essere umano e quindi una creatura di Dio.
Cordiali saluti
Mino Cieri

l'equilibrista ha detto...

caro ministro,la legge gozzini come molte altre non andrebbe stravolta ma cambiata sicuramente si.non credo che il carcere possa rieducare in assoluto,esistono reati e persone diverse frà loro,
per i criminali incalliti,i reati di mafia,terrorismo o crimini particolarmente brutali il carcere deve esse quello per cui è stato concepito...un sistema di protezione delle persone.
solo per i cosidetti reati minori vedo la possibilità della rieducazione,ed eventualmente dello sconto di pena.
la situazione è già di per sè inquietante,tra sconti di pena,rito abbreviato,attenuanti generiche ecc,ecc...qui la pena non la sconta più nessuno e di per sè questo porta a delinquere maggiormente.
un saluto
(maurizio c.)

xxx ha detto...

"mpressioni sull'acquisizione di tabulati telefonici, sul diritto alla privacy e sull'esistenza di una sorta di Grande Fratello che ci spia fin dentro i cellulari"
In un paese dove la mafia, la camorra, la ndrangheta la fanno da padrona ad essere in ottimisti in mezza italia, credo sia un lusso che non possiamo permetterci.
Cordiali saluti
Angelo Innocente

Roby ha detto...

Ecco qualche idea (tratto da The Yomiuri Shimbun del 14/10/07 - Giappone).

Sabato scorso, nel Giappone orientale, ha aperto la prima prigione interamente finanziata e gestita da soggetti privati. Il Kitsuregawa Rehabilitation Program Center a Sakura, nella prefettura di Tochigi, ospiterà 2.000 detenuti maschi con pene da scontare inferiori agli otto anni. La prigione introdurrà dei nuovi programmi di rieducazione per prigionieri anziani, esercizi di riabilitazione mentale denominati “brain-training”, sviluppati da Ryuta Kawashima, professore di scienze del cervello presso l'università di Tohoku. Circa 500 dei detenuti prescelti, inclusi i prigionieri anziani, hanno delle menomazioni fisiche o mentali. La prigione verrà gestita da 250 addetti alla sorveglianza e 150 impiegati di un'impresa Joint Venture costituita da un gruppo di sette società, inclusa la Secom Co..
Shogakukan Production Co.,la società che si occuperà dei programmi di rieducazione e correzione carcerari, introdurrà gli esercizi “brain-training”, raccolti in un libro destinato ai detenuti anziani. Secondo la società alla base vi è la teoria secondo cui attraverso lo studio della matematica di base e dei kanji (ideogrammi), e risolvendo giochi di enigmistica, sul cervello si eserciti un effetto terapeutico per comportamenti antisociali ed emozioni negative, oltre ad aiutare a prevenirne la demenza. Nel frattempo, la società introdurrà dei programmi che avranno un effetto rilassante sui disabili mentali, inclusi corsi di composizioni floreali ed altre creative attività come ad esempio disegni dai quali poi creare dei libri. Le persone disabili verranno sottoposte ad un programma di riabilitazione fisica (stretch training) previo assistenza di terapeuti professionali e ad altri esercizi mattutini e serali. Per gli altri detenuti comuni, delle società locali offriranno la loro consulenza per una formazione professionale, come ad esempio attività inerenti la tintoria e le pulizie, l'infermieristica e l'allattamento, così come provvedendo direttamente nelle prigioni all'insegnamento di tecniche agrarie. Per migliorare le condizioni dei detenuti, inoltre, la prigione è dotata di una biblioteca con oltre 20.000 volumi. In Aprile, Mine Rehabilitation Program Center a Mine, nella prefettura di Yamaguchi , è stata la prima prigione privata ad aprire nel paese. Seguono a breve distanza il Kitsuregawa Center e l'Harima Rehabilitation Program Center in Kakogawa, nella prefettura di Hyogo.

Cordiali saluti.
Roberto Mioni

Arthos ha detto...

Egr.Sig. Ministro, Sono contrario alla Legge Gozzini. Non mastico il diritto, ma procedo secondo logica e non secondo teorie demagogiche che tendono ad assolvere chiunque. Quando un ergastolano, pentito o non pentito, torna in stato di semilibertà e compie una rapina cosa significa? Per me significa che la cosa fa acqua da tutte le parti, che lo Stato non protegge il cittadino comune, mettendo a repentaglio la sua sicurezza.

Unknown ha detto...

Per quanto riguarda l'acquisizione di tabulati telefonici, penso sia un modo molto valido per portare avanti in maniera efficace certe indagini. Penso non debbano esistere paletti per intecettazioni telefoniche che riguardano indagini, daltronde chi non ha scheletri nell'armadio non dovrebbe nemmeno avere nessun problema a far conoscere alla magistratura le proprie intecettazioni. Esistono già troppi paletti che rallentano le indagini, se aggiungessimo anche paletti sulle intercettazioni ciò non farebbe altro che appesantire ancora di più i processi.
Daniele Mariani

Unknown ha detto...

Da piccolo mi e' stato insegnato che, a grandi onori, corrispondessero anche grandi oneri.
Crescendo, ho dovuto constatare, mio malgrado, come, in Italia, questo non fosse vero...
Qui c'e' una "casta" (a cui sicuramente non appartengono solamente i politici) che ha tutti i privilegi, ma nessun fardello da sopportare.
Devo vedere imprenditori con stipendi da nababbi, che dopo aver mandato in malora imprese, se ne vanno via con buonuscite faraoniche.
Professori, incompetenti, avanzare di carriera indifferenti ai nulli risultati ottenuti e senza mai dover rispondere dei loro errori (a danno dei preparati che devono rifugiarsi all'estero).
E veniamo ai politici, che delinquono, corrompono, sperperano... che per "punizione" rischiano di diventare presidenti del consiglio!!!

Quindi, tornando all'oggetto della discussione, per quanto, come principio generale, io sia favorevole alla difesa della privacy, considerando gli onori che spettano ai politici, e considerando anche la distruzione della fiducia che hanno perpetrato negli anni, ritengo giusto che la loro sfera privata sia, di molto, ridimensionata.

Cordialmente.

Unknown ha detto...

Senatore,

se vuole la mia opinione, per quel che vale la mia opinione, la giustizia è suprema, ed in quanto ministro Guardasigilli penso che lei debba essere d'accordo con me.
L'acquisizione da parte di un magistrato di intercettazioni telefoniche la trovo sacrosanta, laddove motivata. Non trovo ragionevole, questo sì, che la deposizione di un atto lo faccia diventare pubblico per tutti. Un atto a disposizione di un pubblico ministero e di un avvocato difensore dovrebbe rimanere nell'ambito processuale e quindi di pertinenza di accusa e diffesa. Il "popolo" ne può venire a conoscenza durante il processo. Non c'è bisogna che sappia tutto prima. Questo oltretutto permetterebbe di concetrarsi sulle intercettazioni rilevanti e non su montagne di cose che sanno solo di morboso.
Per fare un esempio estraneo alla politica: sapere di certe intercettazioni abbastanza inquietanti di Luciano Moggi, può avere un senso. Sentire che definisce i figli di Bettega dei fessacchiotti boriosi, o sapere che suo figlio ci prova con la D'Amico no. Anzi può suscitare schifo, ma rimane in una sfera privata che neppure le rivistacce di gossip dovrebbero sfiorare.
In sostanza onorevole, come in tutte le cose, non è l'uso di uno strumento che lo rende negativo. Ma il classico abuso italiano!

Unknown ha detto...

I Principi su cui si basa la legge Gozzini sono sacrosanti e sono previsti dalla nostra Costituzione.
Dubbia è l'estensione di tali principi a tutte le persone e a tutti i reati (o quasi).
C'è anche il diritto della vittima a non sentirsi, oltre che umiliato, soprattutto in pericolo per la messa in libertà (o quasi)della persona ( o delle persone ) che lo hanno già fatto dei reati ai suoi danni.
Lo stesso diritto vale anche per la comunità: è banale fare riferimento a situazione come gli incendi dolosi.
Mi sembra che il diritto alla vita e all'integrità fisica, la protezione del "paesaggio" trovino ampia protezione nella nostra Costituzione.
Anche rispetto alle persone da beneficiare si possono trovare delle soluzioni che ne possono restringere il numero, basandosi su criteri come: la predisposizione alla violenza, la quantità di recidive, la gravità del reato commesso, anche in relazione alla crudeltà con cui è stato commesso.
Cordiali Saluti

Unknown ha detto...

Ritengo che l'applicazione della semi-libertà, concessa con la legge Gozzini,, sia una contraddizione in termini, soprattutto se applicata a chi è stato condannato a tre ergastoli e rappresenta l’ennesima incoerenza del ns. sistema giudiziario. In Italia la pena dell’ergastolo non è dispensata con facilità e mi sento di dire che è quasi ormai caduta in disuso (considerando che chi rischia l’ergastolo solitamente sceglie il rito abbreviato con il quale tendenzialmente non si danno mai più di 30 anni).
Queste contraddizioni di solito mi restituiscono l’immagine di un legislatore che getta il sasso e poi nasconde la mano!

Che dire sulle intercettazioni e sull’utilizzo di tabulati telefonici; è necessario fare una distinzione tra uso e abuso. E mi sento di dire con assoluta franchezza che ultimamente - spesso e volentieri (anche solo in termini di divulgazione)-l’abuso è stato trincerato dietro non meglio identificati scopi investigativi. Rimane il fatto che questo genere di controllo non è sufficientemente filtrato e opportunamente controllato, insomma sono diventi in troppi coloro i quali possono mettere le mani su questo genere di dati.
Su questo argomento, chiedo a Lei Ministro, una considerazione su una dichiarazione fatta dal presidente Marini in merito all’inchiesta Why not che la vede coinvolta:
Il presidente del Senato Marini ha dichiarato ai microfoni del TG5 che se l’inchiesta è basata su intercettazioni nei suoi confronti, essendo Lei Ministro, dovevano essere autorizzate dal governo, di cui lei indiscutibilmente fa parte, mettendo quindi in discussione non i contenuti dell’inchiesta, ma la regolarità dell’iter seguito per ottenerle.
Se l’iter previsto non fosse stato rispettato l’inchiesta potrebbe subire dei blocchi indipendentemente dai contenuti?
In questo periodo di cocente contestazione politica alla quale il governo risponde ostentando trasparenza e buona fede, non ritiene discutibile che - per la solita indulgenza/immunità parlamentare - il “controllato” debba autorizzare i “controllori”a recepire informazioni riservate sul proprio conto?

Mi piacerebbe conoscere il suo punto di vista in merito.
Cordiali saluti
Raffaella

Unknown ha detto...

gentile Sig. Ministro, è certamente un passo di civiltà giuridica la gozzini, ma costitiusce scarso senso di responsabilità l'applicazione poco rigorosa (che spetta all'A.G.). La legge tuttavia dovrebbe avere maglie decisamente più strette e gli uffici di Sorveglianza avere la possibilità di effettuare incisivi controlli, verificando se è il caso di ammetettere il detenuto al beneficio. Per i delitti di mafia, terrorismo e altri gravi e allarmanti, si dovrebbe prevedere un percorso differenziato ancorato a rigidissimi presupposti.

Altra questione, ritengo sia quella del risarcimento del danno alle vittime del reato, in assenza del quale il condannato non può favorire di un giudicato penale più favorevole, e, quindi l'impossibilità di accedere alle misure alternative.

La legge Simeone Saraceni, poichè la ritengo in contrasto con le esigenze di tutela generale della collettività, è da abrogare completamente.

Cordiali saluti e buon lavoro.

nicola ha detto...

Qualsiasi strumento di sorveglianza dei cittadini ai fini della sicurezza e per combattere malavita organizzata, truffe, riciclaggio di soldi sporchi, finanziamenti illeciti, utilizzo illecito di denaro pubblico e quant'altro è mio parere lecito. E' il compito delle forze dell'ordine: per assurdo, potrei evadere il fisco per miliardi e mettere tutti i soldi evasi in banca, con la sicurezza che la mia "privacy" non verrà mai toccata e nessuno - nemmeno lo Stato - potrà controllare se il mio reddito reale e patrimonio corrispondono a quelli dichiarati...
ma stiamo scherzando?
E per le intercettazioni: ormai si sta imparando a non parlare più a telefono, ma per scoprire altri fuorilegge è ancora utile. Perchè non dovrebbero essere pubblicate quelle relative a reati per i quali l'informazione pubblica già rende noto gli autori e i capi d'accusa? Se non ci sono reati, non c'è da preoccuparsi. Viceversa se si nasconde qualcosa.
In Italia manca una cultura della legalità, si commettono illeciti con la scusa della mancanza di controllo; e si vorrebbe pure allentare il controllo con la scusa del "grande fratello"??