mercoledì 5 dicembre 2007
Non sono certo sparito
sabato 17 novembre 2007
Il dovere della Finanziaria
domenica 28 ottobre 2007
La solidarietà al Campanile
venerdì 12 ottobre 2007
Tremila amici e una legge popolare
giovedì 4 ottobre 2007
Come se io sia l'emblema...tabulati e Gozzini
Detto questo vorrei anche scusarmi con i puristi della lingua italiana per aver scritto "Come se io sia l'emblema del Male" al posto di "Come se io fossi", spiegando che per come era stata costruita la frase, e cioè come in una conversazione diretta, la cosa non mi sembrava così grave. In fondo il blog con i suoi post e i suoi commenti è paragonabile al linguaggio parlato. E certe libertà parlando mi sembra siano consentite. Non sto certo scrivendo un romanzo qui sopra. Mi fa piacere comunque che dagli insulti alcuni di voi siano passati alla critica letteraria e, da buon beneventano, dico: vuoi vedere che con il mio blog riesco a diventare anche oggetto del premio Strega?
mercoledì 3 ottobre 2007
Legge Gozzini
lunedì 1 ottobre 2007
Tutto tranne che l'italiano
sabato 29 settembre 2007
L'intossicazione del blog
Un due tre... Stella
Per cui Stella sbaglia di grosso. Ma per i magistrati che si mettono in pensione volontariamente anche prima dei cinquant'anni non c'è scandalo invece se prendono la pensione anticipatamente e contemporaneamente lo stipendio da parlamentare. Gli autori della Casta sanno di chi parlo. Se la cosa avesse interessato me sarebbe accaduto di tutto. Non interessa me e dunque...non se ne parla. Spero solo che nella seconda edizione nel libro certe cose possano essere raccontate per come sono, e non per come si crede che siano.
Un libro a quattro mani
“Se ne sono dette davvero di tutti i colori, negli ultimi giorni, ma ora tra Beppe Grillo e Clemente Mastella sembra arrivato il momento di una 'pace di Ceppaloni'. Un colpo di scena che non solo potrebbe archiviare i durissimi scambi di accuse sull'indulto ma addirittura veder nascere una 'strana coppia' editoriale, se andasse davvero in porto quella sorta di versione alternativa al fortunatissimo 'La Casta', vagheggiata da Mastella e colta al volo da Grillo.
L'iniziativa la prende proprio il comico-blogger che, a sorpresa, dichiara da Internet: "Non ci sto più al gioco al massacro ceppalonico. Mastella è solo un capro espiatorio. Il migliore sulla piazza della politica, certo. Per questo hanno scelto lui. Ma l'indulto non è una sua idea, ne sono convinto". Di più: "Mastella ha detto una grande cosa, ha annunciato un libro 'su tutte le altre caste, a partire dai giornalisti'. Questa volta sono d'accordo con lui. Gli offro la mia prefazione o, se preferisce, il libro lo possiamo scrivere a quattro mani. Vado fino a Ceppaloni se mi invita".
E l'invito arriva davvero. "Rispondo a Grillo che a scrivere sulle caste sono disponibile. Può venire tranquillamente a Ceppaloni come mi ha chiesto e possiamo scrivere a quattro mani", dice a L'Aquila il ministro di Giustizia. "Io credo - ha rilevato Clemente Mastella - che nel nostro Paese ci sia oggi sotto pressione la classe politica, le sue responsabilità, ma ci sono tante caste molto più forti e più potenti della cosiddetta casta della politica. Ci sono 'castisti' molto più forti".”
Solo un estratto dai siti giornalistici. In questo caso:"Quotidiano.net" di Nazione-Resto del Carlino.
lunedì 24 settembre 2007
Non mi sembra poco
domenica 23 settembre 2007
Sono io il Male d'Italia?
Ero al ristorante a Napoli ieri, con mia moglie e alcuni amici. Al tavolo accanto due coppie mi guardavano e parlavano tra loro in inglese. Una coppia era americana di origini cinesi, l'altra italiana. La coppia italiana si lamentava della politica e spiegava all'altra, sempre in inglese, tutto ciò che non va in questo paese. Poi indicando me hanno detto altre cose e mi hanno additato come uno della Casta di intoccabili. E giù giudizi sommari e duri. Mia moglie che capisce bene l'inglese e lo parla altrettanto bene ha fatto allora una di quelle cose che solo una moglie può fare. Si è alzata dal tavolo e si è avvicinata alle due coppie presentandosi, e difendendo il marito: State parlando di mio marito, e ne state parlando molto male. Lo conoscete? Ha fatto qualche cosa in particolare che volete discutere? Parliamone subito. Ditemi, che vi si possa rispondere..." Da qui è partita una conversazione in cui, essendomi aggiunto anche io, è andata avanti per un po'. Lui era un professore di Potenza, arrabbiato contro tutti e tutto, fan di Grillo ed elettore di sinistra deluso e amareggiato. Si è lamentato con me che si fa troppo poco per il Sud,( " e lo dice a me? - ho risposto -come se ci fossero altri politici oltre a me a tentare di portare il discorso politico sul meridione..) e che il nostro paese non capisce l'importanza dei mercati stranieri. Che non facciamo abbastanza per sfondare in Cina, ad esempio. E dire invece che gli imprenditori italiani si stanno dando da fare in quella direzione. E' finita che si sono voluti fare una fotografia insieme a me. Questo episodio però è anche un sintomo che esiste ormai una convinzione diffusa e un pò superficiale delle cose che non vanno bene in Italia. Una vena di qualunquismo che si mischia all'antipolitica e a proteste giuste e che le soverchia.
mercoledì 19 settembre 2007
Quelli del bollino
martedì 18 settembre 2007
Grillo,Mastella,Prodi e l'alzheimer
I drammi non possono essere strumentalizzati a fini politici. La vicenda Pelliciardi è sconvolgente e merita tutto il rispetto possibile. Ma nè io nè la mia segreteria al ministero abbiamo mai ricevuto la lettera di cui si parla. Sono disposto a qualunque discorso e pronto anche a un incontro, ma ripeto la mia convinzione: non è l'indulto in se che crea nuovo dolore. Molte persone sono libere grazie al provvedimento del Parlamento. Molte hanno intrapreso una seria strada di reinserimento nella società. Molti sono inoltre i casi di detenuti ingiustamente che hanno beneficiato della misura decisa.
Ma Grillo che cosa sa? Grillo si è montato la testa e parla di Prodi, una delle persone più serie che ho conosciuto in anni di politica, come dell'Alzheimer Prodi. E allora io, che di questa malattia conosco tutto, e che ho dovuto accompagnare mio padre passo passo nel tunnel del buio immenso, mi sento di dire: Grillo non è solo un uomo senza cuore, ma è un uomo che mangia il cuore degli altri. Ma non per diventare più coraggioso, come i pellirossa o altri popoli credevano. Bensì per diventare più codardo.
lunedì 17 settembre 2007
Grillo? Un delinquente senza cuore
Per me Grillo è un delinquente senza cuore. Come definire chi si propone di strumentalizzare il dolore ultragiustificabile di chi ha perso amici, affetti, parenti per omicidi terribili attribuendo la responsabilità di quel dolore all'indulto? Come se l'indulto stesso fosse la causa di un omicidio, come se chi ha votato in Parlamento il provvedimento possa essere corresponsabile dell'omicidio in questione. Un assassino è tale, indulto o non indulto.
Per me Grillo è un ignorante costituzionale. Come definire chi finge o fa finta di non sapere che a proporre l'indulto è stato tutto il Parlamento e non solo il ministro della Giustizia?. Io ritengo che il provvedimento sia stato giusto e non scarico certo la responsabilità sugli altri. Ma la proposta è del Parlamento.
Per me Grillo non arriva alla vita di Benigni. Viva Benigni!
P.s. Mi sembra chiaro ora, e non era un segreto neanche prima, che Grillo punti a una presenza politica nazionale forte. Ce la farà a fare le liste? Vedremo. Ma la politica c'entra eccome.
sabato 15 settembre 2007
"Libero" volo (parte seconda)
"obiezione numero due: ha fatto salire il figlio. L'hanno visto tutti, ci sono le foto dell'Espresso. Lo poteva evitare. Ma siccome su quell'aereo ci sono saliti anche altri parenti, senza per questo essere sputtanati, difendo Mastella. Come ? Non sapete che a bordo di quell'aereo decsritto come la Rolls Royce dei cieli c'erano altri parenti vip? Allora mettetevi comodi che facciamo un po' di gossip. E' noto che sull'Air Force italiano oltre a Clemente Mastella ci fosse anche il vicepremier Francesco Rutelli. E' arcinoto che Mastella si è portato il figlio. Non è noto invece che Rutelli s'è portato la moglie. La signora Barbara Palombelli. Il giornale di De Benedetti questo non lo racconta. Nè racconta che sull'aereo lussuoso c'era pure un parlamentare della Margherita, Renzo Lusetti. Con il figlio. Il quale non è sfuggito al severo cronista dell'Espresso che infatti racconta di 'un ragazzino under 14 con vistosa t-shirt sportiva, fotografato mentre sale sull'autobus presidenziale? Come mai le loro foto non sono state pubblicate? Perchè è un minorenne? Ok, passi. Ma la moglie di Rutelli non è minorenne. Nè lo è il parlamentare margheritino. Allora ditemi era più autorizzato a salire a bordo il ministro Mastella o l'anonimo Lusetti? E se proprio dobbiamo metterla sul piano delle parentele, perchè il figlio di Mastella può essere spiattellato mentre sulla Palombelli, su Lusetti e sul figlio il barricadiero Espresso stende uno strano silenzio? Non è che la casta è più casta quando c'è di mezzo Mastella e invece diventa "castetta" quando ci sono di mezzo Rutelli, la moglie e gli amici di Rutelli? Diciamo pure che sparare su Clementone da Ceppaloni è diventato un gioco da luna park. Beppe Grillo lo infilza coi suoi spilloni del Vaffa-voodoo. Mastella è l'icona dell'antipolitica. Avanza una cartuccia?Basta mirare alla schiena del ministro, tanto quello è grande e grosso: pigliarlo è un gioco da pischelli. Infatti non è stato difficile per il paparazzo scattare le foto e consegnarle all'Espresso. A proposito, come è possibile che in un'area militare, quindi top secret, un fotografo possa aver accesso così facilmente? Se io fossi i ministri Mastella e Rutelli mi preoccuperei della vulnerabilità di un'area militare. In altri tempi l'Espresso avrebbe sguinzagliato i suoi cronisti d'assalto, magari travestiti da terroristi, per svelare come è facile bucare la rete della sicurezza. Oggi però il menù prevede altro: oggi lo chef consiglia Casta a colazione, a pranzo, a cena. Quindi cosa c'è di meglio che infilzare il Mastellone e servirlo agli affamati di antipolitica? E magari condirlo con i mali della Giustizia che c'entrano come i cavoli a merenda. Eppure l'Espresso li serve accoppiati. Titolo dell'inchiesta: "Chi ha ucciso la giustizia. Quattro anni per un processo penale, sei per uno civile. Lo sfascio del sistema giudiziario. Il primato del tribunale di Venezia. E intanto il ministro Mastella e suo figlio volano al G.P. di Monza con l'aereo di Stato". Cosa c'entra scusate? Se il Guardasigilli a Monza ci fosse andato in tandem pedalando col figlio (tutta salute signor ministro...) i tempi dei processi si accorcerebbero? Ma dài, vediamo di piantarla. Se la Giustizia è nello stato comatoso che conosciamo gli aerei di Stato non c'entrano niente. L'abuso degli aerei di Stato non costerà mai quanto gli abusi delle intercettazioni telefoniche, delle interminabili indagini preliminari o della carcerazione preventiva. Mastella con un voto lo si manda a casa. I giudici no".
venerdì 14 settembre 2007
"Libero" volo (parte prima)
La realtà, credo, è che si sta tentando di riportare il paese alla caccia alle streghe. Si sta cercando di far rivivere a tutti il clima delle monetine gettate sulla macchina di Craxi. Demagogia allo stato puro. Tant'è che i presidenti di Camera e Senato mi hanno difeso. Così come il presidente del consiglio.
Ma anche da parte di un giornale che non è certo tenero con i politici, come "Libero", c'è stata una chiara presa di posizione in mia difesa. Scrive il vicedirettore Gianluigi Paragone: "Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella ha preso un aereo di Stato per andare al Gran premio di Monza. E' successo il finimondo. Non ci vedo lo scandalo, visto che era lì come ministro della Giustizia per la premiazione. Certo si può discutere sulla nobiltà della missione, ma se lo hanno invitato e lui ha accettato il problema non si pone più. Rappresentava l'esecutivo insieme al vicepremier Rutelli. Del resto in passato ci andarono anche autorevoli esponenti del governo Berlusconi. Usando aerei di Stato. Non si devono più usare? Facciano una legge così la finiamo. Oppure mettano per iscritto quando si possono e quando non si possono usare.
Obiezione numero uno: non era opportuno che il Guardasigilli usasse il volo di Stato per andare al Gran premio. Può darsi, ma allora non è opportuno che vada scortatissimo allo stadio, a passeggio con la moglie,al cinema e dovunque non sia casa o bottega. Anche quelle sono spese. Il Guardasigilli è uno dei ministri più blindati e più a rischio in assoluto, tanto che la sua protezione dura oltre il mandato. A prescindere se si chiami Mastella o Castelli. A meno che non si stabilisca che per Mastella le più alte protezioni non valgono perchè è un vecchio democristiano, un po' ciccione, coi capelli tinti e terrone. (segue)
mercoledì 12 settembre 2007
Grillo e il Qualunquismo appoggiato
giovedì 6 settembre 2007
grillo o pinocchio?
Detto questo vieniamo alle cause di cui si fa patrocinatore il grillo saggio nei miei confronti (e perchè allora non nei confronti dell'intero parlamento che ha votato l'indulto o nei confronti delle centinaia di parlamentari che l'hanno approvato?). Demagogia, qualunquismo, populismo. I mali di questi anni. Il blog di grillo in cui, anche per gli abbinamenti fotografici in cui mi si addita alla pubblica opinione alla stregua di un assassino, ha tuttavia preso una cantonata. Oramai è dato certo che nessun indulto ha rimesso in libertà gli assassini di cui parla il comico (comico?). Più che grillo saggio dunque, pinocchio. Lo scrivo ma in realtà mi interessa poco. Perchè non è l'indulto la causa della delinquenza. Dove vuole arrivare grillo, alla pena di morte? Si mette a capo di un nuovo fascismo del duemila? Si accomodi pure.
mercoledì 5 settembre 2007
Benigni, la pietà, l'indulto e Grillo
Comincia così a farsi strada pubblicamente il sentimento della pietà. Prima non c'era. E' una cosa importante, che ci tiene uniti, che ci fa più forti, che ci distingue dalle bestie. E anche oggi, dove il mondo è diviso tra chi fa del bene e chi fa del male, anche oggi che non si fa neanche caso alla cattiveria, al menefreghismo, alla possibilità che ci sia un "cattivo" in più, perchè che cosa vuoi che sia un cattivo in più? (e invece no anche un solo cattivo in più fa differenza...ricordatelo sempre), anche oggi dicevo...la pietà è un sentimento importante. Ecco, lo dico seriamente, è un discorso serio insomma quello che sto facendo, e non l'ho ancora detto finora ma ringrazio anche Mastella, per essere riuscito, insieme a questo Parlamento, a portare fino in fondo il provvedimento dell'indulto. Portando avanti un discorso di pietà che rende una società più giusta e più forte".
Ho voluto riportare qui, per quello che ricordo, uno dei passaggi incredibili del discorso di Roberto Benigni nello spettacolo che porta in giro per l'Italia e che ha fatto a Telese. Un comico sì. Anche lui un comico. Ma certo molto più che un comico. Un artista che rappresenta l'orgoglio italiano in tutto il mondo. E riconosciuto come tale ovunque egli vada. Certamente non si è limitato a ringraziarmi per il sentimento di pietà dell'indulto. E due o tre botte pesanti me le ha regalate, tra le risate del pubblico. Ma è uno che ha capito. E ha un livello culturale e politico, oltre che artistico, inarrivabile quasi. Ora c'è anche chi non la pensa come lui. E' comprensibile. Beppe Grillo ad esempio. Mi accusa di ciò di cui mi ringrazia Benigni. In maniera gretta, meschina. Con campagne populiste che ignorano ogni aspetto costituzionale. E non sa, o finge di non sapere ancor più grave, che il provvedimento è stato votato, come deve essere, da due terzi del Parlamento. Che non sa, o finge di non sapere ancor più grave, che non è l'indulto che fa delinquere un delinquente. Che non sa, ma è bene che sappia, che lo sciacallaggio qualunquista delle sue invettive non mi tange. Mi sfiora sì. Ma è un vento che lo porta, in pratica, a stare dalla parte di chi ha approvato la crocifissione di Gesù. Io sto dall'altra parte.
sabato 1 settembre 2007
Due cose sulle case e sulla Casta
Primo agomento: se avessi voluto comportarmi male in tutti questi anni di politica passati in primo piano, non mi troverei oggi senza soldi da parte. Io ho investito i sacrifici di una vita, dopo tanti anni di affitto a Roma, in una casa di 85 metri quadri. Avrei potuto condurre una vita diversa, scorretta e disonesta e, dopo tanti anni in posizioni di potere, comperare decine di case o farmele regalare. Capisco anche che fare questo discorso è assurdo, perchè uno non è che si può vantare di essersi comportato correttamente. Farlo è infatti ciò che ci si attende da noi politici. Ma non si può neanche restare freddi e distaccati davanti alle accuse di comportamenti disonesti quando la propria vita è stata condotta respingendo i facili compromessi in nome del rispetto dei valori dell'onestà e del rigore.
Secondo agomento: il diritto di prelazione, che non è il privilegio di una Casta "d'intoccabili" ma un diritto di molti italiani che si sono trovati in uguale posizione, mi ha consentito di investire dei soldi anche per piccole metrature per i figli. Problemi comuni a molti cittadini come potete vedere e affrontati, ripeto, con i "privilegi" di moltissimi inquilini che si sono trovati nelle mie condizioni. E nel rispetto delle leggi. E risponderò, a chi metterà in dubbio la veridicità di quanto dico, in ogni modo.
domenica 26 agosto 2007
L'importanza di Telese
sabato 11 agosto 2007
Il fallimento del bipolarismo e il mare, ovvero il progetto del centro
Ne approfitto comunque anche per rispondere, come avevo promesso a qualche commentatore, alle domande sul perchè della esigenza di un centro. E perchè io creda così tanto alla necessità di costituire una forte area moderata che si ponga al centro della vita italiana. Il fallimento del bipolarismo è sotto gli occhi di tutti. Ci si alterna al governo (l'alternanza è sacrosanta tuttavia) passando il tempo a riformare le leggi fatte dal governo precedente, come nel caso attuale, e non per il gusto sadico di farlo, bensì perchè chi precede delibera pensando alla propria parte politica e basta. Altro che costi della politica. Questo è un vero costo alto della politica. L'immobilismo sostanziale nelle regole che dovebbero essere di tutta la società, di tutto un paese. Giustizia, Scuola, Lavoro, Editoria, Conti pubblici,Rai: abbiamo passato il tempo a riportare sul binario di un minimo di democraticità e di regole condivise un paese. E non è un costo alto questo? E quando cambi ogni tre o cinque anni gli schemi ai cittadini, a partire dagli esami di maturità o di riparazione per finire a tutte le altre questioni, non rechi un danno?
Alternarsi alla guida non vuol dire questo, non deve voler dire questo. Il bipolarismo ti ci conduce per forza di cose e spinge noi a fare i conti con i Caruso e il centrodestra con i Gentilini.
Riforma elettorale a parte, che naturalmente può più o meno agevolare il mio progetto, credo che sia giunta l'ora per una forte iniziativa di centro. Un centro autorevole, equilibrato, che scriva un progetto di governo del paese che possa essere accettato da tutti o condiviso in parte. Tornerò su questo argomento e vi chiedo di dirmi fin d'ora che cosa ne pensate.
Proviamo a farlo insieme, magari per temi. Mi aspetto idee, contributi, o anche indicazioni di massima. Non faccio io il progetto di centro a tavolino, facciamolo tutti insieme a partire da questo spazio!
giovedì 9 agosto 2007
La natura del mio blog e le risposte ai commenti
I casi singoli che mi vengono sottoposti, ad esempio, li leggo, li analizzo, chiedo chiarimenti ai miei uffici. E poi deciderò se rispondere qui o in separata sede. Come quello di Eugenia e di tanti altri.
Severino Cicerchia, scrive ogni giorno riempiendomi di insulti irripetibili e credo debba consultare un buon medico.
Altri si rivolgono a me spazientiti perchè dopo due commenti non ricevono risposta. I commenti sono moltissimi e faccio quello che posso nel tempo che mi sono dato. Se volevate risposte di staff e d'ufficio potevate rivolgervi altrove. Con calma e pazienza io risponderò. E non mi dite che censuro e lascio solo i commenti che mi fanno comodo, come qualcuno tra voi mi scrive, perchè non è vero, non è giusto, e, inoltre, è smentito da ciò che potete leggere. Se avete voglia di leggere anche i commenti degli altri e non solo controllare la pubblicazione dei vostri. Ora vi lascio un po', risponderò ai commenti e preparerò la festa di Telese di fine mese. Piena di ospiti, dibattiti, interviste, musica, poesia, giovani e anziani insieme.
P.S. A quanti di voi che mi mandano all'inferno replicherò con Benigni, che ci porterà tutti in Paradiso. :-)
venerdì 3 agosto 2007
Sandra, io...e Sophia Loren
giovedì 2 agosto 2007
Torno a postare con fatica
Sul primo argomento sembra ormai acclarato che nella scuola si siano verificati atti incredibili e vergognosi di sopraffazione e violenza. Il fatto di essere politici o avere responsabilità di governo oggi rispetto a chi le aveva al momento dei fatti non mi rende certo allegro. Sono stupito di ciò che ho letto in proposito almeno quanto voi. Sui diritti di Europa 7 so quello che ha detto il ministro Gentiloni e posso testimoniare che è vero che il collega si sia battuto fin dall'inizio del suo mandato per il riconoscimento totale dei diritti di questa Tv. E condivido. Il che non vuol dire che io debba rispondere a domande troppo specifiche su siti e persone che mi hanno offeso in modo grave. E su materie che non sono di mia stretta competenza. Tornerò in questi giorni e poi prenderò un breve periodo di vacanza. Ma leggerò e commenterò comunque.
martedì 24 luglio 2007
Di Pietro, l'indulto e il qualunquismo
Come per l'indulto, che a suo dire avrebbe nascosto chissà quali nefandezze. Allora voglio dirvi chiaramente che l'indulto come atto di clemenza, chiesto anche dal Papa in visita al Parlamento, non fu contestato con queste accuse dal signor Di Pietro. Che l'indulto, decisione collegiale del governo, ben visto da tutte le cariche dello Stato, non può essere criticato sulla base di alcuni casi, sia pur numerosi, di reiterazione di atti delinquenziali. Perchè sarebbe un grave errore e si farebbe un torto enorme a chi ne ha usufruito, ai parenti e alle famiglie di chi si è reinserito a pieno titolo nella società. O volete veramente credere alla balla che un governo di centrosinistra, ma vorrei poter dire un governo comunque, produce un atto così difficile da spiegare per far piacere ad avversari o amici politici e per difesa di cosiddetta "casta"? Ma smettete di credere a queste letture distorte e negative delle decisioni che vengono prese. Parlate con chi si trova in carcere, parlate con le famiglie, andate sui siti dedicati al problema carcerario. Non state solo dalla parte di chi per un voto in più pensa a un carcerato in più.
lunedì 23 luglio 2007
D'Ambrosio, Di Pietro e la Coce Rossa
sabato 14 luglio 2007
Come Paris Hilton e non come Benedetto Croce
Ecco essere abbinato a Paris Hilton e contrapposto a Benedetto Croce mi ha fatto uno strano effetto.
venerdì 13 luglio 2007
Soddisfatto
giovedì 12 luglio 2007
Stanco ma sereno
mercoledì 11 luglio 2007
Non so se sarà bello
lunedì 9 luglio 2007
Oggi che la chiedo io
mercoledì 4 luglio 2007
C'è in giro chi ci prova
martedì 3 luglio 2007
Il caso Grillo
Referendum trappola
lunedì 2 luglio 2007
Speciale e il bicchier d'acqua
Mastella allo specchio
domenica 17 giugno 2007
Intercettazioni e magistratura
sabato 16 giugno 2007
Inferno
mercoledì 30 maggio 2007
Mastella scrive a Pezzotta
Era da tempo che non vedevo all’opera il cattolicesimo militante, mobilitato per un’idea, quella della famiglia, che rappresenta un progetto e che incarna il senso del futuro, meglio di ogni altra. E da quella richiesta di partecipazione mite, gioiosa e non rivendicativa, ho capito che la nostra missione politica, la nostra vocazione di cattolici impegnati in politica, è oggi più che mai attuale, e non è, e non può essere, consegnata alla storia.
La piazza del 12 maggio mi ha in sostanza aiutato a dare forza alle mie convinzioni circa la consapevolezza di una spinta propulsiva, innovatrice e fortemente attiva, dell’ispirazione cristiana quale fondamento dell’agire politico. Una ispirazione che non è ideologica e che pertanto non ha e non vuole avere pretese totalizzanti, ma che ha e vuole avere diritto di cittadinanza attiva, attraverso la partecipazione popolare ai processi decisionali del Paese intero.
La piazza del Family day mi ha quindi confermato che la partecipazione popolare è la risposta; e che la politica si rilancia solo attraverso questa partecipazione “popolare”, aggettivo quest’ultimo, che strenuamente tengo nel simbolo del mio partito quale soggetto attivo dei processi di cambiamento: “Popolari-Udeur”.
Caro Savino, fin qui sono certo che ci intendiamo. Come ho evidenziato, lo strumento con il quale io voglio collaborare a dare una risposta di partecipazione popolare l’ho costruito e lo costruisco ogni giorno con i Popolari-Udeur; ma fammi capire meglio, come pensi di declinare il tuo impegno, come pensi di dare seguito ad una mobilitazione che è, in senso alto, mobilitazione politica, quale quella del 12 maggio? A cosa pensi quando nella tua intervista concludi affermando che ti batti per i tuoi valori, per una cultura che in Italia deve mantenere la capacità di esistere? Se a queste domande non rispondi con il mio percorso, o comunque con un percorso politico-partitico e parlamentare, come rispondi?
Clemente Mastella
Lettera al portavoce del Family Day, Savino Pezzotta
mercoledì 23 maggio 2007
Nel ricordo di Falcone
La Sua colpa era quella di avere, con grande attenzione, raccolto le devastanti dichiarazioni dei primi collaboratori di giustizia. La Sua colpa era quella di avere individuato la strada per la legislazione premiale in favore dei collaboratori. Giovanni Falcone era, insomma, un nemico della mafia e la mafia ne ebbe giustamente paura. Egli è stato un grande magistrato, ben consapevole di quanto la sua vita fosse in pericolo, essendo stato già destinatario di un grave tentativo di attentato, nel 1989, all’Addaura. Ma in Lui conviveva un fortissimo senso dello Stato e della Giustizia e mai il Suo impegno venne meno, anche quando dovette subire l’amarezza di incomprensioni e ostilità. Giovanni Falcone ha lasciato un grande insegnamento: non arrendersi dinanzi alle difficoltà con la consapevolezza, come spesso ripeteva, che la mafia non è invincibile e che lo Stato può riaffermare la sua presenza ed il suo ruolo, al fianco dei cittadini onesti, perché lo Stato non può soccombere al crimine organizzato e al delitto.
Giovanni Falcone è stato un grande italiano ed un grande siciliano, quasi a dimostrare che la Sicilia non è solo mafia e che le regioni del sud, afflitte da una impregnante presenza mafiosa, hanno la forza e la determinazione di riconoscere nello Stato, nella Giustizia e nella Legalità, le stelle polari della crescita e dello sviluppo. Non dobbiamo mai dimenticare gli uomini che hanno dato la loro vita per fare il proprio dovere e per rispondere positivamente a nobili imperativi morali. E’ nostro impegno quello di non disperdere il valore e il patrimonio di professionalità che ci è stato lasciato. Giovanni Falcone amò riprendere una frase di J. F. Kennedy che voglio rammentare: «Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché in ciò sta l’essenza della dignità umana». Vorrei e vorremmo tutti un Paese in cui non ci sia più bisogno di eroi da commemorare, ma solo uomini da rispettare e apprezzare. Nel ricordo grato del magistrato Giovanni Falcone, del magistrato Francesca Morvillo, degli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Di Cillo, vi invito ad osservare un minuto di raccoglimento.
Clemente Mastella