martedì 3 luglio 2007
Referendum trappola
Giulio Andreotti diceva, e credo si sia sempre più convinto della bontà della sua massima, che "a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina". E io penso molto male di tutto il gran parlare e il gran movimento che c'è intorno al referendum per la modifica della legge elettorale vigente. Che, sia chiaro, non piace del tutto neanche a me. Non mi sembra infatti corretto che per modificare una legge proporzionale imperfetta ma che consente a tutti i partiti di essere rappresentati, si scelga per mesi la strada del silenzio e dei tentativi parlamentari blandi, e poi, di colpo, si dia una sorta di semaforo verde ai promotori di un referendum che riporterebbe l'intera rappresentanza a due soli grandi "partitoni". A due soli schieramenti. Destra- Sinistra. E trovo anche poco seria la giustificazione che viene data: e cioè che dal momento che i partiti non sono in grado di mettersi d'accordo, prima si vota il referendum e poi, con quella decisione in tasca, si viene in Parlamento per correggere ciò che c'è eventualmente da correggere e per accontentare un po' tutti. Il referendum insomma come sprone alle forze politiche a legiferare. Io credo invece che siano in molti a voler giocare questa partita referendaria come un'occasione per far fuori tutti i piccoli e medi partiti dell'arco costituzionale. Sento puzza di bruciato dunque e mi comporterò di conseguenza alla mia intuizione, e al mio olfatto.
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2 commenti:
Ill.ssimo Ministro Mastella,
pensiamo come Lei che ridurre i partiti, non sia nè Democratico nè Costituzionale; bisogna dare la possibilità a più minoranze di avere la rappresentanza in parlamento, altrimenti potrebbero farsi anche elezioni con un unico partito così come avviene nelle dittature.
Vincenzo e Mario Varchetta
IX Municipalità del Comune di Napoli
le firme sono state raccolte
e c'è anche la mia
allora è l'occasione per cambiare questo porcellum
poi non si tratta di eliminare i cd piccoli ma di evitare l'eccesso di frammentazione
una volta nella DC c'era di tutto
ed auspico che si torni a quell'epoca
e lo dice uno che non è stato mai democristiano ..ma la rimpiango perché c'era spazio per tutti..
ricordo un democristiano che è stato dimenticato Livio Labor...anche conflui con i socialisti lombardiani...
Quella del MPL di Labor fu una occasione perduta
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