giovedì 12 luglio 2007

Stanco ma sereno

Per essere stanco sono stanco. Stasera sono veramente stanco. Ma una cosa qui la voglio lasciare comunque. La giornata è stata molto pesante. E quella di domani lo sarà ancora di più. Non so dire che cosa accadrà. So però che la riforma della giustizia è, in questo esatto momento, la miglior sintesi possibile. E che essendo contrario, nel caso specifico, alla richiesta di fiducia, combatterò fino all'ultimo per evitarla. E' giunto il momento delle assunzioni di responsabilità. Manzione si assumerà le sue, Di Pietro le sue, e io le mie. C'è chi gioca sugli accordi e sulle intese. Io non gioco. Non ho mai giocato in vita mia nonostante a qualcuno piaccia dipingermi come un giocatore d'azzardo. Ma vi assicuro su ciò che ho più caro che se il governo torna nuovamente sotto domani, sull'emendamento che può stravolgere il progetto di riforma, io mi dimetterò. Sarà la crisi di governo? Saranno elezioni anticipate? Non so dirvi stasera. Io credo che alla fine vincerà la ragione e la riforma passerà così come io l'ho concepita. Ma se non fosse così, io avrò la coscienza a posto, ed è quello che mi interessa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

alla faccia della coscienza a posto...cominciamo dall'indulto?

Clemente Mastella ha detto...

Si, certo, cominciamo dall'indulto. Un provvedimento giusto nei suoi principi, voluto e approvato dal Parlamento senza scopi "inconfessabili" contrariamente a quanto dice il ministro Di Pietro.

Anonimo ha detto...

Provvedimento giusto -criticatissimo- nei suoi principi, voluto e approvato dal Parlamento -il che non è garanzia di bontà- senza -per quanto ne sappiamo noi- scopi "inconfessabili" contrariamente a quanto dice -non in questi termini, e con solide motivazioni- il ministro Di Pietro.

Clemente Mastella ha detto...

Più che solide motivazioni usando alcune coincidenze, caro stefano m.